L’articolo analizza come l’introduzione di un contraddittorio “generalizzato” avrebbe consentito di superare l’assetto criticabile, fondato sulla distinzione fra tributi armonizzati o meno, consolidatosi a seguito della sentenza n. 24823/2015. Individua le circostanze che, purtroppo, rischiano di limitarne fortemente e anche irragionevolmente la sfera di operatività, quali: 1) l’esclusione degli accertamenti parziali dal confronto preventivo; 2) il fatto che alcune potenziali liti in materia di imposte dirette ed IVA e tutte quelle relative ai tributi non armonizzati diversi dalle imposte dirette restano estranee alla nuova disciplina. La tesi dell’autore è che l’obiettivo che la riforma avrebbe dovuto ragionevolmente conseguire non può dirsi pienamente realizzato.
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Miccinesi Pistolesi e associati / Pubblicazioni / “Il contraddittorio ‘generalizzato’”, in Giurisprudenza delle imposte, n. 2/2019.
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“Il contraddittorio 'generalizzato'”, in Giurisprudenza delle imposte, n. 2/2019.