L’articolo esplora il confronto sul principio del ne bis in idem fra Corte costituzionale, giudici italiani e Corti Europee, in particolare a seguito del mutamento di giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel 2016, che la Corte costituzionale ha recepito con la sentenza n. 43/2018. In particolare, intende verificare quale sia oggi la portata di tale principio in Italia, circoscrivendone anzitutto la sfera di operatività ed evidenziando le difficoltà che si riscontrano in ragione essenzialmente dell’autonomia dei procedimenti penale e tributario e del loro mancato coordinamento. Infine, nella prospettiva del necessario intervento del legislatore in questa materia, prospetta un possibile superamento dei problemi odierni qualora si riservasse la sanzione penale ai soli illeciti fiscali caratterizzati da condotte fraudolente.
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“Il principio del ne bis in idem nella dialettica fra la Corte Costituzionale, i giudici italiani e le Corti Europee”, in Rassegna tributaria, n. 3\2018;